Meduse

meduse 4Poi una mattina arrivi in spiaggia, ti avvicini alla battigia, metti un piede in acqua e subito qualcuno ti aggiorna: ci sono le meduse.

Si è vicino ai quaranta gradi, il vento è una bava calda maledetta, l’unica cosa che vorresti fare è buttarti in acqua. Fra l’altro hai appena iniziato un programma di tipo madamesco-sportivo che prevede un’ora al giorno di nuoto e chiacchiere con le amiche e non ti va di perdere la sessione. Hai pure portato a riva l’attrezzatura fatta di pinne e tavoletta, fatica sprecata con ‘sto caldo, mannaggia.

Sei tentata di buttarti lo stesso, chissenefrega, sarà la solita bufala allarmista. Qualcuno ti spiega che se nuoti con gli occhialini o la maschera le meduse le puoi vedere e, quindi, evitare. Impraticabile. Non metti la testa sott’acqua per nessun motivo. Nel caso dovessi morire assassinata preferiresti una coltellata nella schiena piuttosto che essere affogata nella vasca da bagno: è una fobia atavica, figuriamoci se sparisce in un amen. Perciò, niente bagno.

Le notizie salgono di tono “ a Varigotti è scattato il divieto di balneazione” “la tale ha un braccio pieno di bolle” qualche spiritoso ipotizza una segnaletica “attenzione attraversamento meduse” a cura dei vigili urbani.

Sulla battigia si radunano grandi e piccini, compaiono i primi retini e i secchielli. Alcuni genitori improvvisano lezioni di scienze naturali pavoneggiandosi davanti agli amici dei figlioletti mentre spiegano come in un documentario di Discovery Channel che, se le si lascia al sole, si sciolgono perché sono fatte di acqua . Qualcuno fotografa con il cellulare. Nessuno degna di uno sguardo i venditori di teli da spiaggia, oggi ci sono ben altre preoccupazioni: “lasciatemi stare che c’ho da fare a controllare i cinque metri quadri di mare davanti ai miei piedi”.

Arrivano i giovani maschi ridanciani in tempesta ormonale e fanno finta di essere superiori ma, a differenza delle altre volte non si buttano tra spruzzi e caciara. Meglio non rischiare: uno sfregio da medusa renderebbe bersaglio di frizzi e lazzi e soprattutto potrebbe rovinare l’acchiappo serale della tipa carina.

Si sta tutti lì in riva, a guardare l’acqua. E a pensare che come succede tante volte nella vita c’è sempre qualcosa che ti sconvolge i piani, che ti capita all’improvviso, che non puoi vedere ma c’è e puoi affrontarlo, se vuoi, ma a tuo rischio e senza garanzia di riuscita.

Per oggi ce ne dovremo fare una ragione, e ritiraci sconfitti. È ora di pranzo, tirate fuori la focaccia.

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