Agosto 1997. Vacanze in Sardegna, laMarghe aveva (quasi)10 anni.
Erano state delle bellissime vacanze, di quelle che allora facevamo io e lei, lei e io. Quindici giorni in una villetta davanti alla baia, affittata insieme agli amici di pianerottolo di Torino, una piccola famiglia, la nostra, e quell’anno poi erano venuti pure i genitori della mia amica.
Per movimentarci la vacanza negli ultimi giorni sulla spiaggia si era materializzato un piccolo drappello di fotografi dotati di teleobiettivi puntati verso uno yacht ormeggiato in rada. Occupavano tutta la battigia e ci facevano anche un po’ pena: noi in costume e olio abbronzante, loro per metà a mollo nella risacca, letteralmente a sudarsi la pagnotta.
Curiosi di tutto questo trambusto cercavamo di capire ci ci fosse di tanto importante su quel “ferro da stiro” bianco finché Nonno Nello, intrepido nuotatore, si era spinto fino agli scogli più in là ed era tornato con la notizia: LadyD lo aveva circumnavigato almeno un paio di volte a bordo di una moto d’acqua.
Sui giornali stavano iniziando a comparire le foto che partendo dalla nostra spiaggia avrebbero fatto il giro del mondo. Li avevamo comprati tutti, quei giornali, per una volta senza vergognarci nemmeno un po’: non c’era tempo per andare dal parrucchiere per sapere tutto quello che succedeva a qualche centinaio di metri da noi.
Pochi giorni soltanto, poi la barca scomparve e per noi era arrivato il momento di partire.
Aeroporto di Olbia. Un casino pazzesco, gente seduta sulle valigie, voli che non si capiva più quando e se sarebbero partiti. Bambini che cominciavano a innervosirsi e a innervosire. Incontri di amici che arrivavano da tutti i punti della costa e che stavano ritornando a casa, se solo quei benedetti voli fossero ripartiti. Non risultavano scioperi, il tempo era splendido ma allora, perché?
Poi l’arrivo di alcune auto direttamente sulla pista e come per incanto tutto che tornava alla normalità, o quasi. A parte un notevole ritardo eravamo riuscite a rientrare a Torino di sabato sera, con niente da fare se non le lavatrici nella classica sequenza capi delicati-bianchi-colorati, così avrei approfittato della domenica per stirare lo stirabile e non accumularlo nella prima settimana di rientro lavorativo.
Come ogni tapina che non viva tra i servitori di Downton Abbey sa, in estate le ore migliori per stirare sono quelle del mattino e così, mentre laMarghe dormiva ancora sognando pesciolini, mi ero sistemata asse, ferro e televisore in cucina. E ad un tratto, eccole lì , le foto della bionda in costume intero sulla moto d’acqua, che mi sembrava un rewind, come se fossi di nuovo davanti a quella baia che vedevo dal giardino della villetta.
Poi altre immagini, di notte, un’auto sul carro attrezzi, schiacciata, distrutta. Collegamenti da Parigi, place Vendôme, il Ritz, il tunnel, l’ospedale, una testa bionda, immagini di repertorio, il matrimonio con il principe e il velo chilometrico, di nuovo fotografi, questa volta sugli scooter
E lei che sale su una scaletta di aereo all’Aeroporto di Olbia. A pochi metri di pista da dove ero io. A poche ore di felicità dalla fine.
Era il 31 Agosto 1997
A Bordighera con la Ginny quattro anni in meno della Marghe… Una data che non dimentico…. Fui una delle tante a commuovermi ….
era un pezzetto della nostra vita di quegli anni
Ricordo bene quella data. A tutto il mondo si è stetto il cuore…
Credo che tanti si ricordino ancora cosa stavano facendo quel giorno, quando hanno cominciato a dare la notizia